La scoliosi è una complessa deformità strutturale della spina dorsale che si torce sui tre piani dello spazio. Di solito si presenta durante la crescita e peggiora sino alla maturazione ossea, con un picco a inizio pubertà, alle soglie dell’adolescenza.
Purtroppo, se supera certi livelli (spesso oltre i 30°, quasi sempre oltre i 50°), l’evolutività non finisce con la crescita, anche se diviene molto lenta (0,5-1 grado all’anno): spesso ne consegue un incurvamento di lato e in avanti in età anziana.
Studi recenti dimostrano l’importanza della diagnosi precoce e della gestione delle alterazioni delle curve fisiologiche della colonna vertebrale per prevenire complicanze a lungo termine.
In base all’età della prima osservazione, possiamo distinguere in scoliosi infantile (fino a 3 anni), giovanile (fino alla pubertà), adolescenziale (fino alla completa maturità ossea) e dell’adulto. Prima è riscontrabile tale patologia, tanto peggiore è la prognosi di aggravamento.
A seconda dell’entità della curva possiamo distinguere in scoliosi lievi (<30°), moderate (30°-50°) e gravi (>50°).
Ad oggi sembra esserci un accordo sull’importanza di identificare precocemente l’anormalità per poter offrire cure adeguate, senza danneggiare fisicamente e psicologicamente l’individuo, arrivando ad un miglior successo nel trattamento conservativo.
La ricerca scientifica ha dimostrato che in una malattia muscolo-scheletrica come la scoliosi tutti i trattamenti (dai corsetti alla chirurgia) possono causare una disabilità psicologica, fisica e funzionale (transitoria nel caso del corsetto e permanente nel caso della chirurgia).
Un buon approccio conservativo basato sull’uso di esercizi specifici, cerca quindi di compensare o, se possibile, prevenire un simile danno secondario e mira a prevenire la progressione della scoliosi e il conseguente uso del corsetto.
Per questo motivo in base alla mia esperienza personale posso affermare che per le scoliosi giovanili/adolescenziali un approccio posturale tempestivo, secondo i criteri della Rieducazione Posturale Globale (RPG) fornisce i giusti mezzi per correggere o bloccare l’evoluzione della malattia, nel maggior parte dei casi evitando interventi più invasivi e psicologicamente più devastanti.
Basti pensare un ragazzo/a che in piena età evolutiva (12-16 anni) debba indossare un corsetto correttivo per più di 20 ore al giorno…
In età adulta invece è importante arrestare e cercare di correggere il più possibile l’evoluzione delle curve scoliotiche in modo da correggere il più possibile l’atteggiamento posturale o almeno di stabilizzarlo, eliminando i dolori e le dismetrie evidenti.
DT.FT.
Alessandro Longo